Era un ingegnere torinese. Dopo essersi laureato diventa assistente di fisica tecnica al Reggio Museo Industriale Italiano, quello che poi diventerà il Politecnico di Torino. In lui si profila da subito uno spirito di invenzione molto forte.
Lui è l'inventore del primo motore motore asincrono che viene erroneamente attribuito a
Nikola Tesla nella maggior parte delle volte. Per la parte biografica rimando i più curiosi
alla seguente pagina.
Qui vorrei parlare in maniera molto qualitativa, per non appesantire la lettura, il motore asincrono.
È un motore, quindi un meccanismo in grado di produrre, anzi per essere precisi, di trasformare energia elettro-magnetica in energia utilizzabile, meccanica ad esempio.
La struttura base è la seguente:
La struttra è molto semplice e nonostante ciò, il suo rendimento è abbastanza alto. Nessuna lubrificazione e questo direi che è già u gran vantaggio, dovuto anche al fatto che tra rotore e bobina c'è un piccolo spazio, chiamato traferro, in modo tale che gli organi meccanici non vengano a contatto. Oltre la struttura, anche il funzionamento è relativamente semplice. C'è un rotore con bobine di rame smaltato in grado di ruotare. Stessa cosa nello statore, in cui il rame è avvolto a dei rettangoli ferrosi di alcune cavità. Si alimenta lo statore con una certa corrente. Il passaggio di questa genera un campo magnetico che per induzione (fenomeno fisico governato dalle due
leggi di Faraday) mette in moto il rotore. Un pecca di questa motore è che il suo razionamento ha un costo energetico abbastanza elevato, nel senso che nella fase di accensione possono essere necessarie anche tensioni di 4-5 volte superiori a quella di regime.
La base fisica di funzionamento del motore è la
Legge di Lorentz, secondo la quale in un conduttore percorso da corrente si genera una forza proporzionale al campo magnetico e alla corrente che attraversa il conduttore, nel nostro caso la bobina. Galileo Ferraris pensò di applicare il concetto espresso da Lorentz. Questa forza che si genera deve evidentemente essere una coppia di forze, coppia motore in questo caso, che mette in moto l'albero e permette la trasmissione del moto.
Le bobine dello statore sono percorse da una corrente che genera un campo magnetico. Questo campo magnetico investe le bobine del rotore generando una
f.e.m. indotta, cioè un passaggio di corrente. Ora le bobine del rotore sono percorse da una certa corrente, ma nel frattempo sono anche "immerse" nel campo magnetico indotto, per cui secondo la legge di Lorentz si deve generare una forza. Infine occore dire che questo motore si chiama asincrono perché la frequenza di rotazione del rotore risulta diversa da quella della corrente alternata che alimenta il motore.
Consiglio una lettura del blog sull'
Energia di Marco Parizia.