Visualizzazioni

venerdì 7 giugno 2013

A fine corsa..

Siamo giunti alla fine di questo percorso. Un modo che ho ritenuto opportuno per iniziare il blog è stato quello di fare un abecedario  e di analizzare l'origine della parola "Meccanismo".
Come detto nella presentazione, il blog è stato affiancato alla lettura di "La Meccanica" di Gadda.
Ho colto gli aspetti fondamentali del libro cercandone i collegamenti con il tema scelto e con gli argomenti trattati a lezione:

Ho approfondito alcuni argomenti trattati a lezione come:
Sono stati dedicati anche due post alla parte "grafico-visiva" con la sintesi del blog in un quadro e con il tema del blog rappresentato in alcuni francobolli.
Alcuni post sono delle curiosità sui funzionamenti di meccanismi affascinanti che ci circondano e che fanno parte della vita quotidiana come la vite di archimede, l'airbag, i lucchetti a combinazione, il pianoforte e non poteva mancare il computer.

Come suggerito dal professor Vittorio Marchis, nei miei post ho cercato, dove è stato possibile , dei collegamenti con gli altri blog del corso.

Ciao e grazie a tutti coloro che hanno seguito il mio blog!

Alessandro Firmani

IL COMPUTER

Ormai il computer è una parte fondamentale della vita quotidiana di studenti e non-studenti, di giovani e "non-giovani": ma come funziona?
Il cervello, ma allo stesso tempo cuore di un pc è la CPU cioè il processore centrale. Il termine cuore non è scelto a caso: tutti avranno sentito dualcore, quadcore ecc. Bene questi termini tradotti significano: due cuori (o nuclei), quattro nuclei cioè due processori nella CPU, quattro processori nella CPU.  In questa parte del computer viene elaborata l'istruzione proveniente dall'utente, traducendola in linguaggio macchina. Poi ci sono le memorie  di tre tipi diversi: RAM, HDD e ROM . La RAM  è chiamata anche memoria di lavoro ed ha la caratteristica di essere volatile, nel senso che allo spegnimento del computer tutto il suo contenuto viene perso. Allora uno si potrebbe chiedere che memoria è se viene persa ogni volta? La risposta è che la RAM serve solo come appoggio di lavoro. E' molto veloce e su questa vengono caricati temporaneamente i dati che si vogliono utilizzare in modo da aprirli rapidamente. L' hard disk è invece più lento perché funziona grazie ad organi meccanici:
e lavorare su un dato presente su questo, in maniera diretta sarebbe un processo molto lento. Perciò il dato viene aperto in RAM e da lì si procede. Nell' HDD la memoria resta intatta anche dopo lo spegnimento del pc, quindi un dato può essere riaperto dalla RAM, lavorato e quindi ricancellato da quest'ultima ma non dall'hard disk. Nella figura sopra si vede anche un altro dispositivo chiamato SSD, cioè Solid-State-Drive che sarebbe un nuovo tipo di hard disk che sta sostituendo sempre di più il classico. Come si vede dall'immagine non sono presenti organi meccanici all'interno e questo granatisce tra le varie cose una maggiore velocità, una riduzione dei consumi ed un lavoro più silenzioso.
L'altro tipo di memoria è la ROM che è contenuta nella scheda madre del computer. Essa contiene tutti i dati necessari all'avviamento del sistema operativo. Non è possibile intervenire su di essa aggiungendo dati, (come si fa invece per la RAM quando si lancia un programma), ma è una ReadOnlyMemory cioè il computer vi legge soltanto sopra.
Oltre alla CPU e ai tre tipi di memoria, ci sono le varie schede collegate alla scheda madre che sono:

  • Scheda video: trasforma il segnale elettronico in input generando l'output grafico da mandare a a monitor
  • Scheda audio: stessa funzione della scheda video ma producendo un output uditivo
  • Scheda di rete: svolge le varie funzioni per la connessione del computer alla rete
Qui è stata fornita una descrizione molto generale sull'interno di un computer, da prendere come spunto per approfondire il suo funzionamento in una ricerca più dettagliata. Tutto ciò è la base dei robot e altri dispositivi di intelligenza artificiale, tema approfondito nei blog di Giancarlo Noto e Marino Laterza.

giovedì 6 giugno 2013

Velaschi e le macchine alimentate a pedale.

[..]Carpentiere e meccanico dalle mani callose ed unte (e non per il pane) combinò anche seggiole, cornici «artistiche» per i ritratti de’ nonni e de’ zii, un ingranaggio per gelatiera, una piccola mola da smerigliare e affilare, con pedale[..]




L'introduzione delle macchine a pedale, è stato sicuramente un grande passo avanti dell'applicazione della forza umana nel mondo lavorativo. Sfruttando il principio in maniera molto primitiva del meccanismo biella-manovella, si è pensato come si potessero realizzare macchine che grazie alla forza data da una pedalata, svolgessero determinati lavori più o meno pesanti. Quello della figura sopra è un tornio a pedale, di seguito propongo la smerigliatrice a pedale di cui parla Gadda nel capitolo IV del suo libro:


Ora non vengono utilizzati più meccanismi simili. Si utilizza la smerigliatrice a banco, ad esempio, che garantisce una regolazione della velocità di rotazione (in gergo chiamata RPM), da 0 a 10 000 RPM! 200 volte più "rotante" della smerigliatrice a pedale grazie alla quale per lavorare intorno a 75-80 RPM bisognava essere dei veri e propri ciclisti! Un ritmo medio era quello delle 50 pedalate al minuto, cioè si lavorava sui 50 RPM.

domenica 2 giugno 2013

DRIN DRIN

Nella lezione del 31/05 il professor Marchis ci ha mostrato un video di un esploso di un telefono (approfondimento nel blog Il telefono di Giuseppe Pullara)  che si "implode" pezzo per pezzo. Il video è stato molto interessante e all'inizio della ricomposizione del telefono, sulla base è stato fissato un pezzo come questo:
Questo è il campanello elettrico. Fu inventato da Joseph Henry nel 1831. Il funzionamento si basa sul principio di induzione. Infatti la corrente elettrica attraversa la bobina avvolta ad un pezzo ferroso, magnetizzando quest'ultimo. Ciò provoca un attrazione con un secondo pezzo al quale è collegato un puntale che, muovendosi per l'attrazione elettromagnetica appena descritta, andrà ad urtare continuamente le due calotte poste all'estremità, provocando il suono. Se vogliamo il classico suono (quello della campanella della scuola, per intenderci), è necessario che nel dispositivo scorra una corrente alternata che provochi con una certa frequenza il suono. In corrente continua verrà prodotto un solo suono, dovuto alla prima magnetizzazione del campanello, poichè non c'è inversione della corrente e quindi inversione della polarità dei due pezzi ferrosi.

 In un campanello qualsiasi il suono durerà fin quando non si tiene premuto il pulsante. Infatti con questa azione, si chiude il circuito e quindi circola corrente. Nel telefono, (per fortuna), non bisogna premere alcun pulsante per avvisarci della chiamata ma c'è un ricevitore che all'arrivo della chiamata, codificata in bit, sa che deve far circolare corrente nel circuito, producendo quindi il suono.