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giovedì 6 giugno 2013

Velaschi e le macchine alimentate a pedale.

[..]Carpentiere e meccanico dalle mani callose ed unte (e non per il pane) combinò anche seggiole, cornici «artistiche» per i ritratti de’ nonni e de’ zii, un ingranaggio per gelatiera, una piccola mola da smerigliare e affilare, con pedale[..]




L'introduzione delle macchine a pedale, è stato sicuramente un grande passo avanti dell'applicazione della forza umana nel mondo lavorativo. Sfruttando il principio in maniera molto primitiva del meccanismo biella-manovella, si è pensato come si potessero realizzare macchine che grazie alla forza data da una pedalata, svolgessero determinati lavori più o meno pesanti. Quello della figura sopra è un tornio a pedale, di seguito propongo la smerigliatrice a pedale di cui parla Gadda nel capitolo IV del suo libro:


Ora non vengono utilizzati più meccanismi simili. Si utilizza la smerigliatrice a banco, ad esempio, che garantisce una regolazione della velocità di rotazione (in gergo chiamata RPM), da 0 a 10 000 RPM! 200 volte più "rotante" della smerigliatrice a pedale grazie alla quale per lavorare intorno a 75-80 RPM bisognava essere dei veri e propri ciclisti! Un ritmo medio era quello delle 50 pedalate al minuto, cioè si lavorava sui 50 RPM.

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